Bondì,
il 12 settembre 2016 la signora Roberta Pinotti scriveva sul suo Profilo Facebook: “Due anni fa un anziano partigiano mi ha fatto notare che ogni 25 aprile ricordiamo coloro che sono morti per la Liberazione dell’Italia, ma non avevamo mai celebrato chi, come lui, ha partecipato alla Resistenza e fortunatamente è sopravvissuto.
Così nel 2015 - per il 70esimo anniversario della Resistenza - abbiamo fatto una medaglia per dare un riconoscimento al sacrificio di coloro che in un momento della loro vita hanno deciso di fare una scelta per la libertà e la democrazia.
Oggi ho consegnato la medaglia commemorativa a 189 partigiani della mia città, Genova, che ha la Resistenza nel cuore. Uomini e donne che hanno scritto la Storia e oggi insegnano ai giovani che per cambiare le cose non bisogna essere eroi, ma fare delle scelte per lasciare un segno indelebile nel futuro di questo nostro bellissimo Paese”.
Probabilmente la signora Pinotti non sa che essere Ministro della Difesa vuol dire essere a capo ed a rappresentanza delle Forze Armate che sono regolari, regolamentate e regolarmente istituite.
Come fa quindi un membro del Governo a mettere sullo stesso piano un militare ed un partigiano?
La signora Pinotti sa che i partigiani erano combattenti armati che non appartenevano ad un esercito regolare ma ad un movimento di resistenza organizzato in bande armate?
La suddetta signora sa che i partigiani hanno ucciso, in vili imboscate, centinaia (per non dire migliaia) di soldati appartenenti all’Esercito Italiano?
Il Ministro della Difesa è a conoscenza del fatto che molti Caduti delle Missioni Internazionali di Pace non hanno ricevuto una medaglia per il loro sacrificio?
Come mai quindi il Ministero ha deciso di consegnarne ben 189 ai partigiani che, come detto, non erano soldati ma bensì combattenti non autorizzati?
Da buon piemontese sospettoso mi son fatto queste domande, ho guardato “’l Caval 'd Brôns” e mi son detto: “Inutile cercare una risposta. I Governi di Sinistra non fanno niente per niente. Premiare i partigiani è un atto dovuto se si desidera avere il loro “sì” al prossimo Referendum per la demolizione della Costituzione della Repubblica Italiana”. Renzi docet.
Arvëddse, Elia.

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