Bondì,
stamattina, mentre ero in coda alla cassa del supermercato, ho involontariamente sentito un discorso tra due signore che “in soldoni” dicevano che ci sono pochi preti perché il Papa non li lascia sposare.
Secondo loro, se la Chiesa Cattolica togliesse il Celibato Sacerdotale, aumenterebbero numericamente e sensibilmente le vocazioni al sacerdozio. Ma è proprio così?
La Chiesa deve pensare ad avere molti preti oppure ad avere quelli che il Signore chiama e aiutarli a santificarsi?
Innanzitutto, secondo me, è bene iniziare col dire che il “celibe” per la società civile è colui che non ha contratto matrimonio, il cosiddetto “scapolo”. Come tutti ben sappiamo, però, allo “scapolo” non è preclusa la possibilità di avere rapporti sessuali occasionali o continuativi con delle donne.
Allora il Celibato Sacerdotale autorizza il prete ad avere rapporti? No.
La Chiesa Cattolica, nella formazione dei Seminaristi, insiste molto sul fatto che il Celibato Sacerdotale è un tutt’uno con la castità e l’astinenza dagli atti sessuali. Questo perché il Sacerdote, in virtù del suo ministero e della sua vocazione, è chiamato a vivere totalmente casto dedicando ogni suo pensiero, ogni sua parola ed ogni suo affetto a Dio al quale si è volontariamente consacrato.
Questa cosa è giusta? Non è giusta? Non sta a me dirlo.
Io credo che quando uno si trova in una realtà come la Chiesa Cattolica deve avere l’umiltà di accettarne le norme, le tradizioni ed i costumi.
Papa Francesco, comunque, nel famoso viaggio di ritorno dalla Terra Santa disse: “il celibato non è un dogma di fede, è una regola di vita che io apprezzo tanto e credo che sia un dono per la Chiesa. Non essendo un dogma di fede, c’è sempre la porta aperta”.
Porta aperta a che cosa?
Come ha ben detto il Santo Padre, il Celibato Sacerdotale non è un dogma di fede. Non è un’imposizione biblica ma una regola che la Chiesa Cattolica si è data autonomamente per permettere al Sacerdote di poter curare meglio la vita di preghiera, la vita sacramentale, la vita di ascesi e di potersi donare al 100% a tutti senza dover avere una speciale predilezione per la moglie e per i figli.
Il Sacerdote Cattolico, grazie al suo celibato, ha il cuore totalmente donato a Dio nel servizio dell’intera umanità.
Il Papa cambierà le cose? Non lo so. Staremo a vedere.
Se proprio devo essere sincero devo dire che, a mio avviso, è bene che i Sacerdoti non si sposino.
Nella Chiesa Cattolica ci sono i Diaconi permanenti che possono accedere all’Ordinazione Diaconale anche se sposati; i Laici consacrati che possono partecipare alla vita della comunità pur non essendo ministri ordinati, le Coppie consacrate che mettono la loro vita a servizio della Chiesa in terra di missione, in case famiglia, i Terziari di Ordini Religiosi che condividono con l'ordine di appartenenza formazione e cammino spirituale…
La Chiesa non chiude le porte in faccia a nessuno e mette tutti nella condizione di poter seguire le orme di Cristo attraverso un cammino di comunione e di amore.
Nel ringraziarvi per aver perso un po’ di tempo a leggere questa mia riflessione, vi abbraccio.
Arvëddse, Elia.

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